Milano-Sanremo 2020, corsa a rischio per il coronavirus. Vegni: “Non esiste un piano B, se rimane il blocco dovremo annullarla”
La Milano-Sanremo 2020 potrebbe essere annullata per l’emergenza coronavirus. Il timore di molti appassionati di ciclismo potrebbe concretizzarsi, stando alle ultime notizie che riguardano la diffusione della malattia in Italia. Il blocco totale delle manifestazioni sportive disposto dalla Regione Lombardia per evitare l’aggregazione di persone e il conseguente aumento del rischio di contagio rischia di riguardare anche la Classicissima. La sospensione delle attività è prevista per una settimana al momento, e la competizione è in programma il 21 marzo. Difficile tuttavia prevedere con certezza le tempistiche necessarie per tornare alla normalità.
A supporto del rischio di annullamento sono arrivate le dichiarazioni rilasciate da Mauro Vegni al Corriere della Sera. Il direttore organizzativo della Milano-Sanremo e del Giro d’Italia ha ammesso: “Anche noi di RCS Sport siamo molto preoccupati per il diffondersi dell’epidemia, perché la situazione in Italia è veramente difficile. Le nostre prime preoccupazioni sono la Tirreno-Adriatico e soprattutto la Milano-Sanremo, in programma tra meno di un mese, per cui non esistono e non possono esistere piani B dal punto di vista organizzativo“.
Vegni ha poi rincarato la dosa sulla Classicissima, ricordando la situazione delle disposizioni regionali e pensando già alla corsa rosa di maggio: “Se il governo confermasse il blocco dello sport a Milano e in Lombardia saremmo costretti ad annullarla, non ha nessun senso spostare la partenza di 20 o 50 chilometri: la corsa è quella da 110 anni. Io spero che il picco vada ad attenuarsi”.
L’eventuale annullamento della corsa sarebbe storico: da quando si è corsa la prima volta nel 1907, la corsa ha saltato soltanto le edizioni del 1916, 1944 e 1945, in piene guerre mondiali. L’idea dell’annullamento vorrebbe essere scongiurata dagli appassionati, ma nella situazione attuale pare essere l’unica strada percorribile per l’organizzazione.
Timori inevitabili anche per il Giro d’Italia, per quanto chiaramente ogni discorso al momento possa essere prematuro: “Sul Giro d’Italia al momento non posso dire nulla, ma è chiaro che se il picco non dovesse attenuarsi i rischi che non possa svolgersi ci sono“. Preoccupazioni legittime per una manifestazione che in passato è stata fermata solamente per le due guerre mondiali e che rappresenta l’evento clou dell’intera stagione ciclistica.
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